3 settembre 2012

Inizia l’avventura…




Qualche talea di falso-incenso e rosmarino, qualche sacco di terra, strumenti di lavoro e voglia di intraprendere un’ignota avventura. E’ il giorno in cui si è messa la prima pietra o forse sarebbe meglio dir la prima piantina! E’ il girono in cui ci siamo presentati ad un gruppo di interlocutori interessati ed incuriositi dalla nostra proposta. Sole estivo, brezza pomeridiana, curiosità nel conoscerci e nell’esplorare quel campo circondato da cavalli, asini, viti ed ulivi. Non mancava poi un po’ di preoccupazione per la tanta attenzione ricevuta. Noi, un gruppo di psicologi ed un agricoltore sociale, avevamo invitato alcune famiglie che si confrontano con la questione della disabilità dei figli ad incontrarci. Volevamo parlare e condividere la possibilità di costruire insieme uno spazio entro cui, attraverso la coltivazione ed il prendersi cura delle piante, produrre, pensare e costruire modi di rapportarsi ai contesti di convivenza in cui si vive. Contesti entro cui spesso ci si sente soli, abbandonati, trascurati; contesti con i quali spesso non si dialoga e con cui spesso non è facile rapportarsi. E non è tanto una questione di disabilità quanto di emozioni, che spesso ci prendono, ci investono, che spesso non riusciamo a pensare e a comunicare. In questo senso volevamo presentare innanzi tutto la possibilità di costruire uno spazio entro cui pensare le emozioni vissute entro i rapporti, entro cui prendere a pretesto un’attività come quella agricola per poter esplorare facendo, produrre pensando, comunicare coltivando. Uno spazio entro cui costruire prodotti con cui parlare del modo di vivere entro i rapporti, entro i contesti, nell’ipotesi che è proprio pensando le emozioni che si costruiscono le basi per lo sviluppo della convivenza. E che cos’è la diversa abilità se non un qualcosa che sconfermando la cosiddetta normalità crea problemi e crisi entro i sistemi di convivenza? 
Questa era la nostra proposta e da qui è iniziata la nostra avventura. Stavamo iniziando a costruire insieme uno spazio, un luogo… una serra? Si forse un serra ma non proprio. Un orto? Si anche un orto ma non solo… Un vivaio sociale? Tu chiamalo se vuoi vivaio sociale!

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