Consigliamo ai chi come noi con l’agricoltura e la coltivazione si diverte ad esplorare di non lasciarsi troppo prendere dalla mano nel coltivare la senape. E’ bastato infatti poco tempo, dopo aver con leggerezza seminato, per ritrovarsi a contatto con un problemaccio da noi rinominato “senapità”. Tanti semi in poco temo han germogliato una confusione delirante: non si capiva più dove iniziava una senape e finiva l’altra. Le piantine di senape stavano infatti fitte, tutte intorcinate l’una sull’altra, tanto da render urgente e necessario il trapiantarle velocemente da un’altra parte. Sembravano felici così vicine in quel marasma e sembrava quasi volessero rimanere cosi attaccate senza separasi, rischiando così di brutto, di soffocarsi, morendo appiccicate di eccessiva “senapità”.
“Senapità” è per noi la confusione tra se e l’altro, il miscuglio,
l’appiccicume che toglie il fiato, ma anche la gelosia, l’avidità, la
paura di separarsi.
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